Il progetto Mind Inclusion 3.0 è stato rifinanziato dall’Unione Europea ed è ufficialmente iniziato con un meeting a Vicenza tra tutti i partner europei: Intras e Polibienestar (capofila del progetto) per la Spagna, Pro Act e Romtens dalla Romania, mentre per l’Italia ci sono Cooperativa Margherita, che è coordinatrice tecnica, Confartigianato e Social IT, azienda per Software e Consulting di Trento. Nelle giornate del 2 e 3 febbraio presso la sede della nostra Cooperativa a Sandrigo e poi in quella di Confartigianato a Vicenza i partner si sono incontrati per organizzare l’inizio del progetto.
Dall’App Mind Inclusion nata nell’edizione precedente si mira ora a sviluppare nuove opportunità formative e attività di inclusione nel territorio. L’obiettivo del progetto, infatti, è sostenere l’inclusione sociale delle persone con disabilità intellettive nei luoghi pubblici e privati, nonché combattere la discriminazione sviluppando nuove opportunità di formazione digitale flessibile.
Le persone con disabilità intellettiva spesso incontrano difficoltà e barriere psicologiche nell’accesso ai luoghi pubblici. Allo stesso tempo è sempre più importante includere supporti basati sull’ICT nel lavoro quotidiano degli assistenti sociali e degli educatori. Per questo Mind Inclusion 3.0 vuole promuovere le competenze degli educatori delle persone con disabilità in tutta Europa e favorire la co-creazione e l’uso di una piattaforma web innovativa, che contribuirà al coinvolgimento sostenibile e inclusivo delle persone disabili nelle loro comunità.
Durante gli incontri del 2 e 3 febbraio sono state discusse tutte le azioni e i compiti previsti per i prossimi mesi.
Cos’è Mind Inclusion 3.0
Le nuove politiche adottate all’interno dell’Unione Europea si stanno concentrando sull’inclusione sociale e sull’empowerment anche delle persone con disabilità intellettiva, tanto che la Commissione Europea ha pubblicato la Strategia UE 2021-2030 per i diritti delle persone con disabilità. Tuttavia, l’attuazione delle politiche non è sempre facile né uguale in tutta l’Unione Europa e rimane ancora molto da fare per rendere le comunità, e i nuovi strumenti digitali, veramente inclusivi.
Evidenze dimostrano che esiste un rischio maggiore di povertà ed esclusione sociale (fino al 10% in più) per le persone con disabilità (Eurostat 2019) e il rischio aumenta se si considerano le persone con disabilità intellettiva rispetto a quelle con disabilità fisica. All’interno dell’Unione Europea solo il 50,8% delle persone con disabilità è impegnato in una attività lavorativa mentre il 37,6% risulta essere inattivo. Più di 1 milione di persone vive in istituti. L’epidemia da Covid-19 ha inasprito la situazione facendo registrare un aumento della condizione di isolamento delle persone con disabilità. Un ulteriore elemento di esclusione risulta inoltre essere il digital divide: le persone con disabilità hanno un accesso inferiore agli strumenti digitali e in tal senso rischiano di non riuscire a seguire il processo di digitalizzazione che ha subito una consistente accelerazione proprio in concomitanza con l’emergenza epidemiologica.
Per capire meglio quindi come intervenire, quali strumenti utilizzare, come programmare un piano di lavoro e di interventi il progetto prevede che per i prossimi tre anni i partner collaborino per favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità (in questo caso intellettiva) all’interno di realtà produttive a contatto con il pubblico (ad esempio panifici, ristoranti, autoriparatori…). Per fare ciò, il percorso intende combattere le discriminazioni attraverso l’ausilio di nuove opportunità di formazione digitale flessibile, strumenti digitali e miglioramento delle competenze delle parti interessate e più in generale delle comunità coinvolte.
Target coinvolti
Proprio in un’ottica di inclusione, l’iniziativa quindi si rivolge a tre target di soggetti coinvolti: persone con disabilità intellettiva (e fisica), persone che le supportano (assistenti, professionisti sociali, ecc.) e proprietari e gestori di luoghi e spazi che le persone con disabilità frequentano o potrebbero frequentare.
MI3.0 fornirà a questi target un’educazione digitale e aperta, sviluppando un Centro di Apprendimento Online che sarà sostenuto dalla creazione e sviluppo di analoghi centri di apprendimento locali gestiti dai partner, per dare concrete opportunità di formazione per la promozione dell’inclusione sociale. Tale possibilità si avrà sfruttando l’APP e la metodologia, nata durante il progetto MI2.0, creata insieme a persone con disabilità intellettive e fisiche che ha come obiettivo di supportare le persone con disabilità all’accesso e alla valutazione dei luoghi pubblici in base alla loro inclusività. Una metodologia che favorisce il coinvolgimento dei partecipanti e di tutti i cittadini interessati che potranno accrescere le proprie capacità e competenze e trasferirle poi all’interno delle proprie comunità, rendendole più inclusive e accoglienti.
